Shisong
6° latitudine nord – h 1665m
L’ex ministra nazionale OFS-Italia, Rosa Galimberti e suo marito Attilio,  raccontano la loro esperienza vissuta in Cameroon con l’Ordine Francescano Secolare locale.


Ingresso a Bafoussam  nella zona francese.

Non ci vuole molto in linea d’aria a raggiungere il Cameroon, siamo sulla stessa longitudine, sempre diritto in giù dopo il mare e il deserto, ma di colpo (solo 7 ore di volo da Parigi, un drink, un filmetto,  uno spuntino) un altro mondo, nello spazio e nel tempo! Qui esistono 12 ore di luce e 12 ore di buio, con alba e tramonto brevissimi, tanto è repentino il passaggio, che però ci svela un cielo stellato che noi non sappiamo più che esiste e una luna che illumina come un faro a megawatt.


Le colline intorno alla Farm della Comunità dell’Arca

Nell’ arco di luce che è il giorno, tutti, uomini, donne, bambini, camminano costantemente avanti e indietro ai bordi delle strade, a piedi, portando merce di ogni genere e misura, sulla testa: nel fango e sotto docce a cascata durante la stagione delle piogge(6-8 mesi), sotto un sole a martello e nuvole di polvere rossa nei mesi rimanenti. Il resto della strada è dei camion giganteschi, dei pulmini strapieni che collegano il paese da sud a nord, dei taxi gialli (scassatissimi e stipati all’inverosimile) che intasano le città, nella loro funzione supplente di ”servizio pubblico” e di una infinita varietà di motorini e mototaxi stracarichi. Qui le distanze non si contano in km, ma in tempo occorrente per raggiungere i luoghi, sempre diverso fra le due stagioni e le differenti aree.


Marianne e Seraphine, viceministra nazionale e ministra della fraternità di Shisong
 


Eppure un fascino incredibile ti prende il cuore.
La natura, al di là dei massacri di relitti metallici, di sterramenti senza senso, di costruzioni mai terminate e già demolite, si impone con la sua feconda maestosità equatoriale e in essa, disseminate a manciate qua e là, trovano posto le capanne di mattoni di fango essiccato, in un susseguirsi di lamiere ondulate per tetto.
Con 8-10 ore di jeep si arriva a Shisong, sono solo 500 km da Douala, su nella zona montuosa del north-west. Qui le verdi colline d’Africa di Hemingway sono una realtà, zelantemente coltivate in lungo, in largo e in incredibile scosceso, tutto a zappetta manuale,  per lo più da donne e ragazzi.


Il Consiglio Nazionale OFS. Al centro il Ministro Laurent Mvogo

I nostri tre mesi sono volati in un lampo in un bagno di affetto, amicizia, fraternità. A ritmo di tamburi e xilofoni, con danze, canti, vino di palma, riso, fagioli, patate, polenta e 10 tipi di banane, siamo entrati nella vita quotidiana di questo villaggio, con scarsa elettricità, senza bombole di gas, perché insufficienti e troppo costose, ma con bambini bellissimi a frotte, donne di pura eleganza, coloratissime e flessuose come indossatrici, gente cordiale, spontanea e immediata.
Siamo stati subito adottati dalla fraternità Ofs e vissuto insieme alle nostre sorelle (4 più 2 novizie) nella loro piccola comunità (di S. Antonio), una casetta di fronte alla parrocchia della Missione.


Ragazzi e responsabili della Comunità dell’Arca

Abbiamo lavorato con loro nelle opere che sostengono, principalmente: una cooperativa sociale per avviamento al lavoro di ragazzi in difficoltà, la Community of Ark, che lì in paese comprende panetteria, sartoria, ricamo e offre un piccolo servizio di mensa per lavoratori, ma che in villaggi vicini, sostiene anche una falegnameria e una fattoria per il lavoro agricolo - e una scuola secondaria (nel villaggio di Mbohtong a 2000m sull’altopiano) dove sono ospitati molti giovani di famiglie bisognose che altrimenti non potrebbero completare gli studi.
La nostra permanenza è stata poi legata soprattutto all’ Ofs in spirito di servizio e comunione fraterna.


Villaggio di Gwarkang – Omaggio di cemento al capo villaggio per terminare alcuni lavori

Abbiamo incontrato anche il Consiglio nazionale e condiviso le molteplici difficoltà oggettive nelle quali faticosamente cerca di far vivere e diffondere il messaggio francescano, compresa la duplice realtà linguistica francese-inglese del paese, ancora lontana dall’essere strumento di comprensione e che si aggiunge spesso come problema alle già molte differenti lingue locali.
I frati sono presenti soltanto nella zona inglese dove la fraternità di Shisong riunifica appartenenti di numerosi differenti villaggi anche molto lontani fra di loro, e costituisce di fatto una fraternità regionale.


Bambini del villaggio di Taa-bah

Le fraternità della parte francese possono contare invece solo sull’aiuto saltuario e generoso di qualche suora. Pochissimi sussidi, molto entusiasmo e una profonda intuitiva adesione a San Francesco, amante di quella povertà che loro conoscono molto bene. Sensibili, di grande preghiera, offrono una testimonianza importante di fede e di impegno per i fratelli e per la comunità ecclesiale.
Abbiamo vissuto intensamente con questi fratelli e sorelle, momenti di preghiera, formativi, di condivisione profonda, nelle idee e nelle opere, e soprattutto di grande e autentica fraternità


Il Fon (capo villaggio) di Taa-bah

Quello che più colpisce e rimane impresso è lo sguardo, profondissimo, soprattutto dei bambini e dei vecchi, in cui sembra trasparire, come impresso nel dna, tutta la storia, antica e travagliata, che ha segnato questo Continente: popoli ai quali noi, uomo bianco,  non finiremo mai francescanamente di ‘restituire il maltolto’.

                                                                                                                                                           by   ARG